Il CBD è legale
Da qualche anno il nostro Paese è stato pervaso da una ventata di novità relativa alla legalizzazione della cosiddetta “cannabis light”, ovvero una varietà di cannabis che presenta bassissime concentrazioni di THC, la sostanza che presenta effetti psicotropi sul sistema cerebrale umano.
La cannabis legale è una varietà ibrida ricca di CBD o cannabidiolo, il metabolita che offre numerosi vantaggi per la salute sia fisica che mentale. A differenza del THC, il CDB non ha proprietà psicoattive, ovvero il suo consumo non comporta alterazioni a livello cerebrale né delle funzioni cognitive né della percezione della realtà.
Questo cannabinoide, da tempo oggetto di numerosi studi scientifici, propone invece numerosi effetti positivi sulla salute del corpo e della mente: ha proprietà rilassanti e anti-stress ed è un ottimo rimedio naturale per il trattamento di patologie di diverso tipo.
Questa sostanza biologica può essere usata come:
- cura naturale contro dolori e infiammazioni di natura cronica;
- antispasmodico, molto efficace nella lotta contro gli spasmi muscolari;
- antiemetico, grazie ai suoi effetti curanti contro nausea e vomito;
- anticonvulsivante, utile nei pazienti affetti da crisi epilettiche.
Le ultime ricerche, inoltre, hanno portato alla luce risultati molto incoraggianti: pare che il CBD sia anche dotato di proprietà antitumorali. Gli ultimi esperimenti in campo scientifico e medico hanno infatti scoperto le capacità citotossiche del cannabidiolo, che consentono a questa sostanza di combattere le cellule tumorali maligne, inibendone la riproduzione e la migrazione all’interno dell’organismo.
Tra le proprietà officinali del CBD, troviamo persino i suoi effetti antiossidanti, di gran lunga maggiori a quelli offerti dalle vitamine C ed E. Questo metabolita è, infatti, in grado di combattere efficacemente la degenerazione cellulare, aiutando i tessuti organici sia interni che esterni a mantenersi giovani e in salute.
Grazie a questa sorprendente caratteristica, il cannabidiolo può risultare un ottimo alleato nella cura di numerosissime patologie e disturbi degenerativi. A questo proposito, è utile sapere che molti studiosi stanno attualmente sperimentando alcune cure, a base di CBD, che possano rivelarsi idonee contro malattie neurodegenerative come il Morbo di Parkinson e l’Alzheimer.
Quindi, il CBD è legale in Italia?
Naturalmente si.
Il cannabidiolo, non essendo una sostanza classificata come psicotropa, è perfettamente legale nel nostro Paese. Il mercato relativo al commercio di questa sostanza generata dalla Cannabis sativa è regolato dal Decreto Legislativo 219/2006, normativa vigente in materia di commercio di medicinali. La cannabis light è quindi riconosciuta come sostanza legale in Italia (Legge 242/2016, art. 4 co. 5), a patto che la concentrazione di THC al suo interno non superi il limite dello 0,2%, tollerato fino allo 0,5%.
Cosa dice l’Unione Europea?
I prodotti a base di cannabidiolo possono essere commercializzati liberamente.
“Uno Stato membro non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo (CBD) legalmente prodotto in un altro Stato membro, qualora sia estratto dalla pianta di Cannabis Sativa nella sua interezza e non soltanto dalle sue fibre e dai suoi semi”.
Nella sentenza, la Corte dichiara che “il diritto dell’Unione, in particolare le disposizioni relative alla libera circolazione delle merci, osta a una normativa nazionale come quella oggetto del procedimento principale”.
Nella sentenza la Corte osserva che le disposizioni relative alla libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione (articoli 34 e 36 TFUE) sono applicabili, poiché il CBD “non può essere considerato come uno stupefacente”.
Insomma, “Il divieto di commercializzazione del CBD costituisce una misura di effetto equivalente a restrizioni quantitative delle importazioni, vietata dall’articolo 34 TFUE”.
L’effetto di questa decisione ricadrà su tutta l’Unione Europea, quindi anche in Italia, portando una maggiore liberalizzazione del mercato, sempre legato alle destinazioni di utilizzo.